Battetevi sempre per le cose in cui credete. Perderete, come le ho perse io, tutte le battaglie. Una sola potete vincerne: quella che s'ingaggia ogni mattina, quando ci si fa la barba, davanti allo specchio. Se vi ci potete guardare senza arrossire, contentatevi.

Indro Montanelli, “Stanza” del 20 febbraio 1996

giovedì 9 luglio 2009

Sindrome di Elvis

Chi se lo aspettava?
Il corpo di Michael Jackson non è reperibile.

Riparte il solito teatrino del vivo, non è vivo, l'hanno rapito gli alieni.
I complottisti sono pronti con immagini di repertorio e frasi sospette a creare collegamenti che proverebbero la messinscena della morte del divo.

Il movente?
Ripianare i debiti, sparire nel nulla, vivere sereno.

Nulla di nuovo sotto il sole. Muore la star mondiale, si stravendono le compilation, i "best of", si confezionano gli special, si massacra la michia 24/7 su qualsiasi frequenza radiotelevisiva, su i come, i perchè, i quando del morto (?) di turno e si prepara il funerale.
Fine del Business? Macchè! Ecco pronto il mistero. La scomparsa del cadavere, i presunti avvistamenti, il fantasma nella casa di Jackson e la ruota dei media continua a girare.

Ragazzi. Ragazzi.
Avete finito di farvi prendere per il culo?
Se esiste un complotto, minchioni, è con tutta probabilità quello che vi fa vedere un complotto che non c'è.
Già vi vedo ad analizzare copertine di album, ascoltare tracce al rovescio a mezza velocità o doppia velocità o velocita uguale a radice quadrata del cubo degli anni di Jackson diviso il suo gruppo sanguigno per 10 elevato ai debiti dell'artista in cerca di un messaggio che probabilmente reciterà: "Coglione! Stai ascoltando il pezzo a rovescio a velocità dimezzata*"

Sinceramente gente: avete rotto il cazzo.
E anche Michael Jackson.

Saluti.

*Grazie Luttazzi

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