Battetevi sempre per le cose in cui credete. Perderete, come le ho perse io, tutte le battaglie. Una sola potete vincerne: quella che s'ingaggia ogni mattina, quando ci si fa la barba, davanti allo specchio. Se vi ci potete guardare senza arrossire, contentatevi.

Indro Montanelli, “Stanza” del 20 febbraio 1996

sabato 24 gennaio 2009

Gemellaggi andati male - Errori che si ripetono

Era già praticamente tutto deciso. Mancava solo più la firma, una piccola formalità, e poi due paesi così simili si sarebbero abbracciati come fratelli.
E invece? Invece una donna ci ha messo lo zampino.

E' sempre colpa delle donne. Ve la ricordate Elena di Troia? Ecco. Una guerra atroce per una donna che non ha saputo stare al suo posto. Se non fosse stato per lei sarebbero stati tutti amici e starebbero ancora giocando a briscola adesso, sorseggiando un pò di sidro. Che poi il sidro... sto divagando, sì?

Dicevo tutta colpa di una donna, come al solito e le relazioni tra due paesi molto simili sono andate, come si suol dire, a... Elena.

I più importanti esponenti dei due paesi, che già da tempo sorseggiavano il thè insieme, appagati dal reciproco sentimento di fratellanza, dalla comune visione della vita, si sono ritrovati improvvisamente ai due lati di una barricata insormontabile per le dichiarazioni di un'unica femmina che non sa stare al suo posto.

"Non viviamo in un Paese di ayatollah"

Questa la frase incriminata, pronunziata in tono di sfida all'autorità da una tizia che sia chiama come una macchina, che ha letteralmente bloccato l'imminente gemellaggio tra questo appezzamento del Signore e quell'altro più a est, ove la legge divina impera con giustezza e dove un simile atto non sarebbe stato tollerato senza le dovute conseguenze.
Proprio così.
L'Iran non ne vuole più sapere di noi.

Maledetto sia il giorno in cui Adamo barattò una costola dal fianco per sostituirla con una spina nel medesimo luogo.

Nuovamente la donna ci tenta per allontanarci dall'Eden.
E nuovamente Adamo non la zittisce mentre ci trascina fuori dalla grazia del Signore.
L'errore si ripete ancora, e questa volta Iddio onnipotente non manderà il Figlio Prediletto a morire per la nostra salvezza.
Capiterebbe che appena presa la croce sulle spalle qualcuno proporrebbe già una manifestazione di protesta. All'apporre della corona di spine altri invocherebbero la morfina, il vile strumento del demonio che allontana dal dolore purtificatore. Altri ancora bloccherebbero il soldato romano che cerca, da bravo cristiano, di nutrire il Cristo crocifisso affinchè la sua vita terrena si protragga fino al tramonto naturale. Ed infine, orrore, tutti i miscredenti invocherebbero il demonio con il suo nome più infido: Eutanasia. Lo invocherebbero a staccare i chiodi dalla croce. Ad interrompere il calvario. Ad allontanare l'amaro calice dalla bocca di Cristo. Poco importa se nemmeno lui lo voleva sto beneamato calice. In culo a sto stronzo crocefisso e a quella tipa che la smena da 17 anni.
Lo volete capire o no che sto calice va bevuto tutto fino all'ultima goccia?
E in silenzio poi. Che se una donna fiata sono di nuovo cazzi amari, mica calici.

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Non ci sarebbe bisogno di specificarlo ma il post qui sopra è evidentemente ironico.
Alla Sig.ra Bresso va tutto il mio rispetto per aver dimostrato di avere quegli attributi che latitano nel Belpaese.

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